Comunicato stampa n. 7

Feto o Bambino?

Ieri la Reggenza ha promulgato il Decreto Reggenziale n. 129, che ha dichiarato ammissibile il referendum propositivo sulla interruzione volontaria della gravidanza e fissato la data di svolgimento dello stesso per domenica 26 settembre 2021.

Il Comitato Contrario ritiene a questo proposito fondamentale far riflettere la cittadinanza sulle questioni più rilevanti riguardanti il tema in oggetto.

Uno dei “cavalli di battaglia” di chi sostiene l’aborto è che non si tratti di omicidio ma piuttosto della semplice rimozione dal grembo della mamma di un “feto” o di un “grumo di cellule”. Se l’embrione non fosse un essere umano, ma il fantomatico “grumo di cellule” che ad alcuni piace così definire, non ci sarebbe infatti alcun problema etico ad interrompere la gravidanza. Se si trattasse di rimuovere un grumo, così come si rimuovono le tonsille, che problema ci sarebbe? Avete mai visto nascere comitati etici contro la rimozione delle tonsille?

EVIDENTEMENTE COSÌ NON È.

Ai nostri giorni è più che mai un’evidenza scientifica il momento in cui inizia la vita biologica dell’essere umano, qualunque libro di embriologia ne parla: il patrimonio genetico dell’individuo, ciò che definisce per sempre il nuovo essere come appartenente alla specie umana si forma al momento del concepimento. Citiamo a titolo esemplificativo il capoverso seguente:
“Lo sviluppo umano inizia al momento della fecondazione, cioè il processo durante il quale il gamete maschile o spermatozoo si unisce ad un gamete femminile (ovulo) per formare una singola cellula chiamata zigote. Questa cellula totipotente altamente specializzata segna il nostro inizio come individuo unico (...). uno zigote è l’inizio di un NUOVO ESSERE UMANO (cioè l’embrione)” - The Developing Human: Clinically Oriented Embriology (Saunders 2003) di K.L. MOORE

Inoltre oggi le indagini ecografiche ci danno da subito la certezza che il bimbo È UN ESSERE UMANO, a sei settimane addirittura è possibile vedere e sentire il suo cuoricino che batte.

E se proprio le evidenze scientifiche fossero insufficienti a far capire che stiamo parlando di interruzione di una vita umana, allora basterebbe la logica: un “embrione umano” diventerà certamente un bambino, così come l’adolescente diventerà senz’altro un adulto, a meno che la sua vita non venga spezzata prima.

PERSONA O NON PERSONA?

Il bimbo che cresce nel grembo della mamma è dunque un essere umano e in quanto tale ha DIRITTI NATURALI che non si possono trascurare solo perché fa comodo non considerarlo come tale o perché fa comodo sostenere che non si tratti di una persona.
La storia mostra che per uccidere altri esseri umani, nemici dello Stato, Ebrei, dissidenti nei regimi autoritari, è bastato semplicemente definirli come “non-persone”, perché non soddisfacevano determinati criteri.

CHI DECIDE DUNQUE QUALI SONO I CRITERI? Solo chi è sufficientemente capace di esprimere la propria personalità è una persona e quindi ha diritto di vivere?

È LA DONNA CHE DECIDE?
In quanto essere umano, il bimbo che cresce nel grembo della mamma è DISTINTO da lei
dal momento del concepimento
.
Per cui il motto “il corpo è della donna ed è lei che decide” appare lontano dalla verità profonda della gravidanza.
Così come il concetto di “autodeterminazione” si può applicare a ciò che inerisce alla vita della donna, non certo alla vita di un altro essere umano.
La libertà della donna di decidere del proprio corpo o della propria vita cessa dove inizia il diritto alla vita di un altro essere umano. Anche in questo caso la logica ci può dare una mano: se la libertà di scelta fosse più importante della vita stessa, l’omicidio sarebbe legale in tutti gli Stati del mondo.
Se ci si pensa, inoltre, la stessa legge si oppone al principio della presunta “libertà” delle persone di fare ciò che vogliono con la vita: non si può guidare senza cinture di sicurezza, né togliersi il casco in motorino.

E qualcuno invece si vorrebbe arrogare il diritto di decidere della vita o della morte di altri.

IL COMITATO UNO DI NOI